Non solo un’elezione. Quella che si è svolta al CUS Catania è stata una giornata che ha raccontato la democrazia più autentica dello sport, fatta di confronto, presenza e valori condivisi.
L’elezione di Michele Consiglio a Presidente del Comitato Regionale FIBS Sicilia ha acceso un dialogo vero tra istituzioni, società e territorio, in un clima di partecipazione e rispetto reciproco che raramente si respira con tanta intensità.
A rappresentare la vicinanza e la sinergia del mondo sportivo siciliano, la presenza di figure autorevoli e profondamente legate al territorio: il Presidente della A.S. Dil Atletica Siracusa, nonche’ componente CDA SSDUNIMe,Carmelo Trommino, Vincenzo Falzone, Presidente Regionale del CONI Sicilia e Davide Bandiera Monte, Delegato Provinciale del CONI Catania.
Tre presenze che non sono semplici formalità, ma segni concreti di una rete che funziona, in cui lo sport dialoga con le istituzioni, le università e le realtà territoriali per costruire insieme crescita, inclusione e cultura sportiva.
Il Presidente del Seggio, Maurizio Condipodero, ha dato voce a questo spirito collettivo con la sensibilità di chi vive lo sport come una grande famiglia.
Ha ricordato come la leadership non sia mai un traguardo personale, ma una responsabilità condivisa: il compito di proseguire il cammino tracciato da chi, come Nino Micali, ha creduto in una Sicilia del baseball unita e orgogliosa, pronta a raccogliere sfide e opportunità.
L’atmosfera al CUS Catania ha reso tangibile il valore della partecipazione: dirigenti, tecnici, arbitri, atleti e volontari, tutti parte di un sistema che funziona solo se dialoga, collabora e si riconosce negli stessi principi.
È proprio questa democrazia dello sport, silenziosa e concreta, che diventa la vera forza della FIBS Sicilia.
Il voto, i sorrisi, gli abbracci e le strette di mano hanno raccontato una cosa semplice ma essenziale:che lo sport non si amministra, si vive insieme.
E quando le istituzioni si siedono allo stesso tavolo, non per formalità ma per condividere un’idea di futuro, nasce qualcosa di raro: una comunità che sa fare squadra anche fuori dal campo.
Oggi, il baseball e il softball siciliani dimostrano che la democrazia sportiva non è un concetto astratto, ma una pratica quotidiana fatta di dialogo, rispetto e passione comune.
E da questa giornate vissute al CUS Catania, che la Sicilia sportiva esce più forte, più consapevole e soprattutto più unita.
