Anfore romane nei fondali di Isola delle Femmine, un team al lavoro per il recupero

Un’anfora di epoca romana è stata recuperata integra (manca solo il manico destro) ieri da un team di professionisti siciliani, inglesi e maltesi coordinati dall’Arpa Sicilia. La “squadra” di esperti da lunedì  8 novembre è al lavoro, con il patrocinio della Regione Siciliana, al largo delle acque di Isola delle Femmine per fare rilievi e filmare il tesoro sommerso di anfore risalenti probabilmente al I secolo a.C.. Un tesoro scoperto nei mesi scorsi durante le indagini oceanografiche dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente sugli habitat dei fondali marini in questa zona. Da qui, l’avvio di una spedizione mirata che vede un team di esperti collaborare fra di loro e diverse istituzioni coinvolte: Regione Siciliana, Arpa Sicilia, Soprintendenza del Mare, Guardia costiera di Messina e Palermo, i Diving Mare Nostrum e Center Saracen. 
«È importante recuperare le ricchezze che si trovano nei nostri fondali marini per offrirli al pubblico, soprattutto alle nostre generazioni future – commenta l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Toto Cordaro – È un’operazione davvero straordinaria che parla di sinergia, di lavoro di squadra, e che è solo una prima tappa. Il sogno è quello di un museo sottomarino».
Le anfore romane si trovano ad una profondità di circa 85 metri. Un’equipe di sommozzatori altofondalisti siciliani, inglesi e maltesi si alternano ogni 15 minuti, data la profondità del sito, per realizzare immagini che, unite a quelle ottenute attraverso un Rov (sottomarino a comando remoto), offriranno una ricostruzione tridimensionale ad alta definizione del luogo del ritrovamento. Quaranta circa sono le anfore sinora emerse, non si conosce il numero di quelle sommerse. Una di queste è stata recuperata integra (manca solo il manico destro) durante la giornata di ieri. È stata consegnata alla Soprintendenza del mare: attraverso l’analisi del materiale usato per costruire l’anfora e della comunità animale che vi si è insediata sopra sarà possibile definire con più precisione a quale periodo risalgono le anfore. Quattro le imbarcazioni coinvolte, tra queste la Calypso South dell’Arpa Sicilia: «Siamo contenti di potere contribuire con le nostre competenze professionali e con i nostri mezzi  – commenta il direttore generale dell’Agenzia regionale per la Protezione ambientale, Vincenzo Infantino – a queste operazioni che valorizzano il patrimonio sottomarino dei nostri mari. ARPA Sicilia si adopera per la tutela ambientale che non esclude l’attenzione verso tutto ciò che recupera la nostra storia attraverso un lavoro di squadra». 

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